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Channel: Ocasapiens » Philip Ball

Levium

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Su Nature, Philip Ball invita i chimici ad approfittare dei 4 elementi appena inclusi per spiegare le proprietà - quasi magiche! - della tavola periodica:

The challenge for chemists, then, is to find a way to capitalize on the allure and coherence of the periodic table while avoiding the impression that it somehow tells the story of their research.

Deplora lo sciovinismo e il provincialismo dei nomi dati agli elementi creati via via e conclude

I would dearly love to see an element called levium, after the writer and chemist Primo Levi. His The Periodic Table (Einaudi, 1975) remains the best book ever written about chemistry, and it would please my sense of irony to see a superheavy element given a name that could be interpreted as a reference to lightness.

Yet this is not just about levity. Levi’s account of his time in the Auschwitz concentration camp, 1947’s If This Is a Man, is one of the century’s most profound and humane works, testament to fact that science can be a liberating, universal force for salvation, while recognizing its potential to be abused in terrible ways."

Phil, dove possiamo firmare?

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Fonte

Jeff Tollefson parla del paper di Christopher Elvidge et al. uscito il 25 dicembre (!), con l'analisi dei dati raccolti per un anno dalla NOAA:

In 2012, a total of 7467 individual flare sites were identified. The total flared gas volume is estimated at 143 (±13.6) billion cubic meters (BCM), corresponding to 3.5% of global production. While the USA has the largest number of flares, Russia leads in terms of flared gas volume. Ninety percent of the flared gas volume was found in upstream production areas, 8% at refineries and 2% at liquified natural gas (LNG) terminals. 

Bruciare quel bendidìo (valore circa $20 miliardi)produce oltre 350 milioni di tonnellate di CO2. Ma catturare tutto il metano alla fonte -salvo rischio d'incidente - costerebbe sui $100 miliardi.  Scrive J. Tollefson:

The World Bank aims to end routine gas flaring at oil production sites around the world by 2030, in an initiative launched last year. Some 45 governments, organizations and oil companies had signed up to the plan by the end of the international climate negotiations in Paris.

I produttori vogliono sovvenzioni per risparmiare gas perché i $2 miliardi/giorno che ricevono per estrarre combustibili fossili non sono sufficienti?


Titolo acchiappaclick

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Tess Meuleman e Kitty Bloemenkamp, assistite da otto colleghi e colleghe. hanno pubblicato "Oral sex is associated with reduced incidence of recurrent miscarriage" sul Journal of Reproductive Immunology, un altro motivo per boicottare Elsevier.

In italiano:

  • Un team di ricerca dei Paesi Bassi coordinato da scienziati dell’Università di Leida ha dimostrato che il sesso orale potrebbe proteggere le donne dal rischio di aborti spontanei ricorrenti.

Complimenti per il condizionale, peccato lo "scienziati" al posto di "scienziate" (h/t M-C, D.B. e S.A. via Leonid Schneider).

L'associazione è plausibile, l'esposizione orale o vaginale allo sperma paterno magari blocca la reazione immunitaria materna contro gli antigeni paterni del feto - una fra le molte cause possibili di un aborto.

In realtà, il team ha "dimostrato" una correlazione molto debole ("CI 0.25-0.97") e che i benedetti valori p sono al limite della significatività statistica. La protezione probabile nel 50% dei casi scompare una volta stimate oltre metà delle risposte (51,7%) sul comportamento sessuale che mancavano nei questionari raccolti ("CI 0.36-1.24").

"In conclusione", scrivono Tess Meuleman et al.

  • questo studio suggerisce un possibile ruolo protettivo del sesso orale nell'incidenza di aborti ricorrenti in una proporzione dei casi. 

Meno acchiappaclick del titolo e altrettanto ingannevole. A differenza del gruppo di controllo con ogni gravidanza portata a termine, oltre metà del gruppo "studiato" ha tra 31 e 39 anni. Lo studio si limita a "suggerire" che superata una certa età, gli aborti spontanei aumentano - un fatto noto da millenni...

Kathy Lindemann ha raccolto altri strafalcioni e lo stupore di alcune ricercatrici nel vedere che un simile pattume aveva superato la peer-review. Sconsiglio di leggere i commenti sotto la critica di Alex Berezov.

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Piove sul bagnato. Gretchen Vogel di Science spiega perché è contestata la conclusione del paper uscito nel 2017 su PLoS Biology, secondo la quale un algoritmo che analizzava il flusso sanguigno nel cervello di pazienti locked-in consentiva di capire se rispondevano con un sì o con un no a una domanda. La critica di metodo pubblicata l'altro ieri su PLoS Biology è l'ultima di una serie, rif. anche la risposta, e l'università di Tubinga dove lavorano i principali autori ha in corso un'indagine sugli aspetti etici dell'esperimento.

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Nella giornata dell'acqua fresca, medici, odontoiatri e veterinari omeopatici reclutano clienti per Guna, Boiron et al. con la una prima visita gratuita.

Dopo generose donazioni del governo cinese per circa un decennio, l'Organizzazione mondiale della sanità ha deciso di includere nel prossimo International Statistical Classification of Diseases and Related Health Problems (ICD) rimedi tradizionali grazie ai quali a metà Novecento i cinesi avevano la stessa aspettativa di vita (46 anni) degli italiani un secolo prima.

Scientific American fa presente che il mandato dell'OMS sarebbe di stabilire norme e standard per le cure mediche e di esplicitare "opzioni etiche e basate sull'evidenza" per le politiche sanitarie. L'evidenza finora suggerisce che quando non fa danni l'agopuntura  ha solo un effetto placebo e che gli intrugli tradizionali sono pericolosi.

Rif. per esempio i risultati delle analisi sui rimedi prescritti a 404 pazienti, fatte da ricercatori di Hong Kong e uscite due anni fa sul British Journal of Clinical Pharmacology:

  • A total of 404 cases involving the use of 487 adulterated pCMs or health products with a total of 1234 adulterants were identified. The adulterants consisted of approved drugs, banned drugs, drug analogues and animal thyroid tissue. The six most common categories of adulterants detected were nonsteroidal anti-inflammatory drugs (17.7%), anorectics (15.3%), corticosteroids (13.8%), diuretics and laxatives (11.4%), oral antidiabetic agents (10.0%) and erectile dysfunction drugs (6.0%). Sibutramine was the most common adulterant (n = 155). The reported sources of these illicit products included over-the-counter drug stores, the internet and Chinese medicine practitioners. A significant proportion of patients (65.1%) had adverse effects attributable to these illicit products, including 14 severe and two fatal cases. Psychosis, iatrogenic Cushing syndrome and hypoglycaemia were the three most frequently encountered adverse effects.

Per non parlare degli ingredienti inefficaci ma più redditizi estratti da specie animali in via di estinzione, e di un'amministrazione pubblica restia a reprimere le frodi e le contraffazioni.

D'altronde, finché il mercato internazionale tira...

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The Strumion. And on. And on.

Alessandro Strumia ha trovato un difensore, segnala Philipp Ball, in un articolo colto, intelligente, ironico:

  • Other of Strumia’s assertions are sheer facepalm stuff. “It’s not as if they build walls to keep out the women [from physics],” he said, trowel in hand. 

( scrive sempre benissimo, ma negli articoli su Prospect ha più spazio che su Nature), spiega quanto siano ottuse e offensive le bufale ripetute dal bullo a un credulone del Sunday Times. 

  • All the same, it is somewhat heartening that Strumia’s claims have found so little traction among scientists. Of course, some will agree with him that this merely shows how science, like the rest of academia, is irredeemably “woke”—that, as Strumia claims, “it is about excessive political correctness.” He joins the list of columnists and commentators who fulminate regularly to a huge audience about how “there are ideas that are wrong but nobody is allowed to say it.” 

Ai tempi di Richard Feynman, nessuno protestava, la misoginia allait de soi.

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Prima foto

Degli articoli sulle Astrophysical Journal Letters di oggi, questo principalmente, di come per dieci giorni limpidissimi del 2017 un complotto tra 8 radiotelescopi e oltre 200 ricercatori ha catturato l'immagine (le radiazioni emesse da un alone di gas, in realtà, detto "anello di fuoco" fuori dall'orizzonte degli eventi) del buco nero super-massiccio, largo 5 miliardi e rotti di km e dalla massa di circa 6.6 miliardi volte quella del Sole, nel centro della galassia M87 a 55 milioni di anni-luce da qui, nell'ammasso della Vergine... fine dei complementi di spazio e tempo... si parla a radiopop verso le 18 30 (credo).

Il prossimo a essere fotografato sarà Sagittarius A* un buchino dalla massa appena 4 milioni di volte quella del Sole, nel centro della Via Lattea.

Immagine, video e com. stampa ESO; idem INFN.

Fusione fredda, trent'anni dopo

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Nature commemora la pubblicazione del 1989 in cui i chimici Fleischmann e Pons davano la ricetta della fusione fredda in un becher a temperatura ambiente, che avrebbe suscitato migliaia di tentativi di replicare i loro risultati in laboratori di tutto il mondo, centinaia di milioni in investimenti e in querele.

Nel 2015

  • Google ha convocato e finanziato [con $10 milioni] un gruppo di 30 ricercatori sparsi in diversi laboratori perché dessero un'altra occhiata. 

SPOILER ALERT

  • La squadra non ha trovato la benché minima evidenza di fusione fredda. 

L'esito di anni di ricerca - 420 tentativi di replicare il presunto eccesso di calore ottenuto nei tre filoni "classici", con una calorimetria molto più accurata e materiali meno rozzi - è raccontato per la prima volta nella "Perspective" da Curtis Berlinguette dell'univ. della British Columbia, colleghi canadesi e altri del MIT, del Berkeley National Lab, dell'univ. del Michigan e da Matthew Trevithick di Google.

(I non abbonati possono leggerla gratuitamente per qualche giorno, la peer-review di Nature dev'esser stata dolorosa: è durata un anno.)

Ma perché riprovarci? si chiedono.

1. Non hanno fuso nulla, in compenso hanno inventato nuovi materiali e strumenti di misura ipersensibili;

2. il pianeta è nei guai, va seguita ogni pista che possa condurre a un'energia pulita;

3. cercare di progettare un esperimento che faccia da referenza è uno scopo meritorio perché è importante e interessante capire e controllare stati insoliti della materia.

Il bravissimo Philip Ball si chiede anche lui perché tornare sulla tragicomica vicenda e risponde che dobbiamo ancora imparare come andrebbe trattata la "scienza patologica":

  • When researchers turn out to have been mistaken, they must be allowed a way back without disgrace. Nor should the science under scrutiny be reflexively regarded as being pathological. Some assertions at the time, along the lines of “I knew it was nonsense,” scarcely exhibited the openness to surprise on which science depends.
  • Yet the architects of cold fusion were their own worst enemies. Fleischmann launched ad hominem attacks on his critics; he and Pons were obstructive about their methods. The ill-advised, short-lived attempt by their university to capitalize on cold fusion made matters worse. Some researchers faced unconscionable legal threats for simply trying to do good science. The discipline-led triumphalism — with chemists claiming to have achieved in a cheap test tube what physicists failed to do with high-tech equipment — was trite and divisive. Without a tolerant and collaborative spirit, feelings can rapidly sour.

Dal com. stampa dell'università della British Columbia, si apprende che la collaborazione - comprende studenti e post-doc - ha prodotto 9 paper su riviste peer-reviewed e tre bozze su arXiv.

L'inganno del gene

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Ogni tanto Philip Ball - ottimo scrittore e critico della scienza, tanto per ripetermi - trova su una rivista culturale lo spazio che merita. La sua recensione di Human Diversity  - il nuovo libro del politologo americano Charles Murray, notorio per aver già commesso The Bell Curve - è un saggio di storia della pseudoscienza razzista e misogina, inserita nel contesto politico attuale della Gran Bretagna.

Boris Johnson ha condannato all'ultimo momento il razzismo sistemico nel proprio paese, non il determinismo genetico classista che lo accomuna a Dominic Cummings - il suo "Carneval Richelieu" - e membri del suo governo.

Con una prosa così limpida, Google Translate fa una traduzione decente, se vi avanza mezz'ora non perdetevi "The Gene Delusion" sul New Statesman e magari seguite Philip su Twitter per non perdere nulla di quello che scrive...

Traduco una solo una frase. Gli basta a liquida l'idea di Richard Dawkins et al. secondo cui l'eugenetica funzionerebbe negli esseri umani come negli animali. Va condannata, ma selezionare in ogni generazione quelli con le caratteristiche "desiderabili", produrrebbe sicuramente "umani che corrono più in fretta o saltano più in alto".

  • Un fatto chiave che smentisce l'argomento di Dawkins è che l'elemento genetico di tratti "desiderabili" ma complessi come l'intelligenza tendono ad essere spalmati ampiamente e sottilmente su tutto il genoma, e talmente intrecciati con altri attributi da non essere affatto selezionabili.

Come diceva all'incirca Simone Weil, "il latte si prende dalle poppe ma è la mucca intera che lo fa."

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Sul Guardian esce un'altra puntata dello scandalo seguito ai falsi di Sapan Desai et al. usciti su due "prestigiose" riviste biomed.

Mi ha fatto ritrovare l'articolo di storia della medicina di Deborah Doroshow et al. uscito un mese fa sugli Annals of Internal Medicine su un secolo di emergenze, tutte con problemi analoghi che "erodono la fiducia nella ricerca biomedica e nel governo". Fra gli esempi del presente e del passato,

  • Nel 1923, il medico Rufus Cole a capo dell'ospedale dell'istituto Rockefeller si lamentava con un collega dei trial di sieroterapia polmonare emersi dall'inizio dell'epidemia di influenza. "Basare sulla maggior parte dei rendiconti attuali un'opinione sull'efficacia di quel metodo è come fondarla sui risultati delle appendicectomie praticate da medici di famiglia sui tavoli da cucina!"

(Link aggiunto).





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